Il vaiolo delle scimmie (MPX) è una malattia zoonotica ed è attualmente l’infezione da Orthopoxvirus più diffusa nell’uomo dopo l’eradicazione del vaiolo e la sospensione della vaccinazione universale contro il vaiolo. Dopo la sua prima identificazione come patogeno umano nella Repubblica Democratica del Congo nel 1970, i casi umani di MPX sono sempre più segnalati in diversi paesi africani.

Nelle aree endemiche, il virus MPX (MPXV) è probabilmente mantenuto in natura attraverso la circolazione tra un certo numero di mammiferi, inclusi scoiattoli, ratti marsupi gambiani, topi striati, ghiri e primati, con occasionali ricadute sugli esseri umani, e viene trasmesso all’uomo attraverso un morso o il contatto diretto con sangue, carne, fluidi corporei o lesioni cutanee/mucose di un animale infetto.

Il più grande focolaio identificato fino ad oggi è stato in Nigeria nel 2017 con 146 casi sospetti e 42 confermati.

MPXV non si diffonde facilmente tra le persone. Tra gli esseri umani, MPXV può essere trasmesso attraverso le goccioline respiratorie durante il contatto diretto e prolungato faccia a faccia. Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, attraverso il contatto della mucosa o della pelle non integra con lesioni eruzioni cutanee aperte o attraverso oggetti contaminati, come lenzuola o indumenti.

La trasmissione sessuale è stata descritta raramente in letteratura. Tuttavia, la predominanza, nell’attuale focolaio, di casi di MPX umani diagnosticati tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) e la natura delle lesioni che in alcuni casi si presentano, suggeriscono che la trasmissione sia avvenuta principalmente durante il rapporto sessuale.

Sulla base della valutazione epidemiologica dell’ECDC, la probabilità che MPX si diffonda in persone che hanno più partner sessuali nell’UE/SEE è considerata elevata.
Il rischio complessivo è valutato come moderato per le persone che hanno più partner sessuali e basso per la popolazione più ampia.

Il periodo di incubazione per MPX è solitamente da 6 a 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia dura in genere da due a quattro settimane e di solito l’esordio è con febbre, mialgia, affaticamento e mal di testa. L’inizio dell’eruzione cutanea è considerato l’inizio del periodo infettivo; tuttavia, si ritiene che anche le persone con sintomi prodromici possano trasmettere MPXV.

Emergenza internazionale
In data 23 luglio 2022 la WHO ha stabilito che l’epidemia di vaiolo delle scimmie in più paesi costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale

In riferimento alle recenti segnalazioni nazionali e internazionali di casi umani di vaiolo delle scimmie (l’elenco aggiornato è consultabile nell’allegato sottostante o sul sito dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), si riportano, di seguito, le specifiche misure di prevenzione per il Sistema trasfusionale.

Sulla base delle ultime indicazioni fornite dall’ECDC, si rappresenta che, ad oggi:

  • non sono mai stati documentati casi di trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie attraverso SoHO;
  • sono stati segnalati casi di trasmissione del virus da madre a figlio durante la gravidanza e studi sugli animali mostrano la presenza di virus nel sangue, nei tessuti e negli organi di animali infetti;
  • è stata dimostrata l’esistenza di viremia;
  • la durata della viremia non è chiara e non ci sono dati sulla viremia nei pazienti asintomatici (compreso durante il periodo di incubazione).

Tuttavia, anche se le informazioni sono limitate, non si può escludere che MPX sia trasmissibile attraverso le SoHO, ma il rischio complessivo per i destinatari di SoHO nell’UE/SEE è basso.

Per quanto sopra, si raccomanda quanto segue:

  • rafforzare l’anamnesi sul donatore prestando particolare attenzione a contatti stretti con casi umani di MPX (confermati o sospetti), a contatti con animali infetti o a recenti viaggi in aree affette da casi autoctoni confermati di MPX;
  • applicare il criterio di sospensione temporanea di 21 giorni, dall’ultimo giorno di esposizione, per i donatori con anamnesi per contatto stretto con casi confermati o sospetti di MPX;
  • atteso che lo stadio prodromico di MPX varia in durata (1–4 giorni) e i sintomi possono essere aspecifici e lievi o assenti, eseguire un attento esame per eventuali segni di infezione anche dopo la scadenza del periodo di differimento (almeno 21 giorni dall’ultimo giorno di esposizione). L’esame non deve trascurare sintomi lievi e non specifici come mal di testa o affaticamento o lesioni cutanee anogenitali.

Le definizioni di contatto stretto, di caso confermato e probabile ed ulteriori informazioni sull’epidemiologia dell’infezione sono riportate in Allegato 1.

I Responsabili delle SRC sono invitati a dare tempestiva attuazione alle suddette indicazioni, informando puntualmente i singoli Servizi trasfusionali operanti nelle Regioni e Province autonome di rispettiva competenza e le Banche di sangue cordonale, ove presenti.


Monkeypox multi-country outbreak – update ECDC agosto 2023

Un totale di 26.001 casi di vaiolo delle scimmie è stato identificato al 10 agosto 2023 in 45 paesi e aree della regione europea. Nelle ultime 4 settimane sono stati identificati 65 casi di vaiolo in 8 paesi e aree.

Dei 25.893 casi segnalati nel sistema TESSy, 25.714 sono stati confermati in laboratorio. Inoltre, laddove era disponibile il sequenziamento, è stato confermato che 487 appartenevano al Clade II, precedentemente noto come clade dell’Africa occidentale.

La maggior parte dei casi erano uomini (25.396/25.830 – 98%) e aveva un’età compresa tra i 31 e i 40 anni (10.189/25.861 – 39%). Degli 11.315 casi maschili con orientamento sessuale noto, il 96% si è identificato tra gli MSM. Tra i casi con stato noto di HIV, il 38% (4.076/10.729) era positivo all’HIV. La maggior parte dei casi presentava un’eruzione cutanea (15.415/16.140 – 96%) e sintomi sistemici come febbre, affaticamento, dolore muscolare, brividi o mal di testa (10.968/16.140 – 68%). 825 casi hanno necessitato di ricovero ospedaliero (7%). Otto soggetti sono stati ricoverati in terapia intensiva e sette sono deceduti. Ad oggi, l’OMS e l’ECDC sono stati informati di cinque casi di esposizione professionale: in quattro casi gli operatori sanitari indossavano i dispositivi di protezione individuale raccomandati ma sono stati esposti a contatto con fluidi corporei durante la raccolta dei campioni; il quinto caso non indossava dispositivi di protezione individuale. La guida provvisoria dell’OMS sulla gestione clinica e sulla prevenzione e controllo delle infezioni da MPX rimane valida ed è disponibile cliccando sul link.



ECDC risk assessment

Sulla base dell’ultima valutazione del rischio ECDC, il rischio complessivo è valutato come moderato per le persone che hanno più partner sessuali (inclusi alcuni gruppi di MSM) e basso per la popolazione più ampia.

La probabilità che MPX si diffonda ulteriormente nelle reti di persone con più partner sessuali nell’UE/SEE è considerata alta, come MSM, e la probabilità che MPX diffonda tra la popolazione più ampia è valutata molto bassa. La diagnosi precoce, l’isolamento, l’efficace tracciamento dei contatti e le strategie di vaccinazione mirate sono fondamentali per un controllo efficace di questo focolaio. È essenziale sostenere tutte le misure di risposta con una forte comunicazione del rischio e sforzi di coinvolgimento della comunità, oltre a sensibilizzare gli operatori sanitari.


Ulteriori informazioni sono reperibili al link 


Consulta anche:
Circolare CNS del 24/05/2022 e Allegato 1
Circolare Ministero della Salute del 25/05/2022
Rapid Risk Assessment ECDC
Joint ECDC-WHO Regional Office for Europe Monkeypox Surveillance Bulletin del 20/07/2022
Situation report (WHO) del 06/07/2022
Raccomandazioni WHO del 23/07/2022
Circolare Ministero della Salute del 02/08/2022