Il numero dei donatori di sangue cresce e si attesta su livelli leggermente inferiori al periodo pre-COVID ma nell’ottica di un generale miglioramento della situazione, colpisce ancora in negativo il segno meno alla voce “donatori giovani”. 

I dati presentati dal Centro Nazionale Sangue in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, il 14 giugno, ci restituisce un quadro sostanzialmente incoraggiante in cui si segnalano comunque alcune criticità. Nel 2022 i donatori di sangue sono stati 1.660.227, dato in leggera crescita rispetto al 2021 e che ci avvicina sempre di più ai livelli pre-COVID. La generosità dei donatori ha permesso di eseguire circa 2,8 milioni di trasfusioni su 639mila pazienti, con una media di circa 5,4 trasfusioni ogni minuto, confermando sostanzialmente l’autosufficienza del sistema sangue per quel che riguarda i globuli rossi.  Quello che continua a destare preoccupazione è il progressivo invecchiamento del popolo dei donatori a cui non sembra corrispondere un adeguato ricambio generazionale. Complessivamente i donatori tra 18 e i 45 hanno fatto registrare un calo del 2% in un anno, mentre il numero dei donatori da 46 anni in su continua a crescere. In particolare la fascia d’età che cresce di più è quella dei donatori tra 56 e 65 anni che in un anno ha registrato un aumento del 7%. Resta sostanzialmente invariata la quota delle donatrici che sono state 556.009, ovvero un terzo del totale.

Altra criticità registrata lo scorso anno è quella della raccolta del plasma, la parte liquida del sangue, risorsa medica fondamentale per la creazione di farmaci salvavita come albumina e immunoglobuline, i cosiddetti farmaci plasmaderivati. Le donazioni nel 2022 hanno permesso di raccogliere 843mila kg di plasma, 19mila in meno rispetto al 2021. Questo risultato negativo è da ascrivere alla forte incidenza della variante Omicron nei primi mesi del 2022, mesi in cui si sono registrati cali drastici nella raccolta. Si allontana ancora l’obiettivo dell’autosufficienza italiana in materia di plasma. Questa mancata autosufficienza costringe ogni anno il nostro Paese, per soddisfare il fabbisogno nazionale, ad acquisire farmaci plasmaderivati sul mercato internazionale.

“A poco a poco stiamo recuperando le posizioni che avevamo perso a causa del COVID, però non bisogna farsi ingannare dal leggero miglioramento dei numeri – sottolinea il direttore Vincenzo De Angelis – Ci sono ancora delle criticità che vanno affrontate con un impegno. L’invecchiamento dei donatori di sangue è ormai una costante dei nostri resoconti annuali. Il segnale non va preso sottogamba, perché l’età media nel nostro Paese è sempre più alta e le statistiche ci dicono che una persona su 4, oltre i 65 anni, ha bisogno di trasfusioni. E se i giovani non donano, in un futuro non troppo lontano non ci sarà più nessuno a farlo. Poi bisogna lavorare sul plasma. È una risorsa indispensabile per tantissimi pazienti e, visto che le donazioni non bastano a coprire il fabbisogno nazionale di medicinali plasmaderivati, l’Italia è costretta a ricorrere al mercato estero, con spese sempre più ingenti e senza la garanzia di reperire il farmaco in caso di carenze. Concludo quindi con un ‘rimbocchiamoci le maniche’, per lavorare sodo ma anche e soprattutto per donare”.

“I dati di quest’anno ci dimostrano, ancora una volta, quanto sia importante promuovere la donazione di sangue e plasma alle giovani generazioni – commenta Paolo Monorchio, Referente Nazionale Croce Rossa Italiana per la Donazione Sangue e Coordinatore pro-tempore del CIVIS (Coordinamento Interassociativo dei Volontari Italiani del Sangue, che oltre a Croce Rossa, riunisce AVIS, FIDAS e FRATRES). – Per il nostro sistema trasfusionale – basato sulla donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata – l’autosufficienza deve rappresentare un obiettivo strategico comune. Le Associazioni di volontariato fanno un lavoro indispensabile promuovendo iniziative di sensibilizzazione e giornate di raccolta sangue. Occorre, quindi, continuare a lavorare insieme e in sinergia con il territorio per invertire la tendenza negativa e rafforzare la consapevolezza dei cittadini rispetto a quello che troppe volte è considerato un gesto straordinario eppure dovrebbe, sempre di più, entrare a far parte delle nostre abitudini. Donare il sangue o il plasma è un atto di grande senso civico e solidarietà che aiuta a salvare migliaia di vite”.

La donazione di sangue e plasma
La donazione di sangue e plasma è aperta a tutti i cittadini che dispongano di un documento di identità valido.

Per informazioni
www.donailsangue.salute.gov.it

La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue
Ogni anno il 14 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue. La giornata è stata istituita dall’Organizzazione Mondiale di Sanità, in collaborazione con la FIODS, la sigla che riunisce le associazioni di donatori di sangue di tutto il mondo, la Federazione di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa internazionale e l’ISBT, l’associazione internazionale dei medici trasfusionisti. Il World Blood Donor Day si celebra il 14 giugno, giorno di nascita di Karl Landsteiner, scienziato austriaco scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore RH ed è l’occasione per celebrare e ringraziare i donatori di sangue e per promuovere i valori di una donazione anonima, volontaria, periodica e gratuita.