Lo Zika virus, dopo le epidemie in Africa, Asia ed Isole del Pacifico (soprattutto Polinesia francese e Nuova Caledonia), ha fatto la sua prima comparsa nel continente americano nel Maggio del 2015 mostrando la sua capacità di diffondersi in aree dove sono presenti zanzare Aedes. 


L’Aedes Aegypti (zanzara della febbre gialla) e l’Aedes Albopictus (zanzara tigre), due dei principali vettori di Zika, sono presenti in tutti i continenti, eccezion fatta per l’Antartide. 


Dal Maggio 2015 sono stati moltissimi i casi sospetti d’infezione in Brasile (e le cifre tendono ad un costante incremento) soprattutto nelle zone che favoriscono la riproduzione delle zanzare. Il Ministero della salute del Brasile ha reso noto che sono più di 3500 i casi sospetti di microcefalia neonatale correlata allo Zika virus con 46 neonati morti e più di 650 città brasiliane nelle quali è stato riscontrato almeno un caso di positività per il virus.Recenti analisi filogenetiche hanno confermato che lo Zika virus, responsabile dei casi autoctoni nel continente americano, è maggiormente correlato al ceppo asiatico isolato durante l’epidemia nella Polinesia francese nel 2013 piuttosto che a quello africano, come riportato nello studio di Enfissi  A. e coll.


A partire dall’epidemia che si è sviluppata in Brasile, la diffusione del virus in altri Paesi del continente americano è stata progressiva ed inesorabile e, ad oggi, ha interessato più di 20 stati dell’America Centrale, dei Caraibi e dell’America Latina, dove sono stati registrati casi autoctoni d’infezione. Cfr. tabella riepilogativa del Centro Nazionale Sangue.


In una lettera alla rivista scientifica a The Lancet, Bogoch I.I. e colleghi hanno sviluppato un modello teorico di diffusione mondiale dello Zika virus. Tale modello è stato elaborato adattando il modello per il virus Dengue, che integra i dati sulla distribuzione dell’Aedes aegypti e albopictus con i profili di temperatura in tutto il mondo. 


Gli Autori hanno, poi, individuato 50 aeroporti brasiliani situati in zone che vedono una costante presenza del virus nel raggio di 50 km. Grazie ai dati forniti dall’Air Transport Association sono state mappate le destinazioni finali dei viaggi internazionali dei viaggiatori in partenza dagli aeroporti a partire dal settembre 2014 all’agosto 2015. Per la stima della popolazione residente nelle aree dove sono presenti le specie Aedes, è stato utilizzato il “Landscan dataset”. (http://web.ornl.gov/sci/landscan/landscan_documentation.shtml)


Nei dodici mesi oggetto della valutazione, 9,9 milioni di viaggiatori sono partiti dagli aeroporti brasiliani verso differenti destinazioni internazionali: il 65% dei viaggiatori si è diretto verso le Americhe, il 27% verso l’Europa ed il 5% verso l’Asia.


I Paesi preferiti quale meta degli spostamenti sono stati: Stati Uniti d’America (2.767.337 viaggiatori), Argentina (1.314.694 viaggiatori) e Cile (614.687 viaggiatori) per il continente americano, Italia (419.955 viaggiatori), Portogallo (411.407 viaggiatori) e Francia (404.525 viaggiatori) per il continente europeo, la Cina (84.332 viaggiatori) per il continente asiatico e l’Angola (82.838 viaggiatori) per il continente africano (Figura 1).

Figura 1. Mete preferite dai viaggiatori brasiliani (Settembre 2014 – Agosto 2015).
Se si considera che alcuni dei Paesi citati vedono una presenza stagionale costante delle zanzare Aedes sul proprio territorio oppure in particolari aree geografiche del loro territorio (Stati Uniti d’America, Italia ed Argentina), i risultati della valutazione suggeriscono che oltre il 60% della popolazione vive in aree favorevoli alla distribuzione stagionale dello Zika virus ed è quindi potenzialmente esposta al rischio di infezione (Figura 2).

 Figura 2. Distribuzione mondiale delle zanzare Aedes spp. Modificata da: “Investing to overcome the global impact of neglected tropical diseases: third WHO report on neglected diseases 2015.”     

a cura di Giuseppe Marano, MD


Riferimenti: 
Musso D, Cao-Lormeau V, Gubler D. Zika virus: following the path of dengue and chikungunya? Lancet. 2015;386:243–4.
Enfissi A, Codrington J, Roosblad J, Kazanji M, Rousset D. Zika virus genome from the Americas. Lancet. 2016 Jan 7.
European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Communicable Disease Threat Report, week 2, 10-16 January 2016.
Pan American Health Organization. 17 January 2016: Neurological syndrome, congenital malformations, and Zika virus infection – Epidemiological Update.
European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Rapid risk assessment: Zika virus epidemic in the Americas: potential association with microcephaly and Guillain-Barré syndrome, 10 December 2015.
World Health Organization. Investing to overcome the global impact of neglected tropical diseases: third WHO report on neglected diseases 2015.
Brady OJ, Golding N, Pigott DM, Kraemer MU, Messina JP, Reiner RC Jr, Scott TW, Smith DL, Gething PW, Hay SI. Global temperature constraints on Aedes aegypti and Ae. albopictus persistence and competence for dengue virus transmission. Parasit Vectors. 2014 Jul 22;7:338.
Bogoch II, Brady OJ, Kraemer MU, German M, Creatore MI, Kulkarni MA, Brownstein JS, Mekaru SR, Hay SI, Groot E, Watts A, Khan K. Anticipating the international spread of Zika virus from Brazil. Lancet. 2016 Jan 14. pii: S0140-6736(16)00080-5.