Nel 2020, nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia, oltre a garantire la continuità delle cure l’IBMDR, il Registro italiano donatori midollo osseo, e la rete italiana di donazione e trapianto da non familiare hanno registrato il numero massimo di trapianti da donatore non familiare in oltre 30 anni di attività così come il maggior numero da sempre di donazioni da donatore IBMDR. I dati sono contenuti nel rapporto di attività appena pubblicato.
I record
Pur nelle difficoltà l’anno appena trascorso ha fatto registrare la cifra record di 288 iscritti al registro selezionati per la donazione, con il numero maggiore da Lombardia, Piemonte e Veneto. A questi si aggiungono 30 rilasci di cellule staminali da cordone ombelicale, di cui 10 in Italia, 14 in Europa e il resto fuori dall’Ue. Nel 2020, abbiamo assistito ad un ulteriore incremento dell’attività con un totale di 875 primi trapianti rispetto agli 859 del 2019 (+2%), cifra che anche in questo caso non era mai stata raggiunta.
“Molte cose sono cambiate in questo 2020 – commenta Nicoletta Sacchi, che dirige l’Ibmdr, abbiamo dovuto imparare ad essere più flessibili, ad affrontare nuovi problemi e ad inventare nuove soluzioni: creare nuovi percorsi per i donatori, nuove procedure per consentirne l’iscrizione al Registro, nuovi modi di trasportare le cellule donate per garantire che tutti i pazienti che erano in attesa di trapianto le potessero ricevere in tempo….. Grazie al lavoro e alla dedizione di tutti (Centri donatori, Centri trapianti, Istituzioni, corrieri, volontari delle associazioni) ce l ‘abbiamo fatta, raggiungendo risultati importanti e insperati in un anno drammatico come questo”.
L’Ibmdr è il primo registro pubblico in Europa
Come numero di potenziali donatori spiega il documento, IBMDR è il primo registro pubblico in Europa con i suoi 460.603 iscritti, mentre in assoluto è al terzo posto dietro Germania e Polonia. Il 43% è nella fascia 18-35 anni, quella considerata più importante perché l’80% delle donazioni viene richiesto a soggetti con meno di 35 anni (a parità di compatibilità, il clinico sceglie – di regola – il donatore più giovane). Nel 2020 sono stati circa 21mila i nuovi potenziali donatori reclutati, una cifra in calo rispetto agli anni precedenti a causa soprattutto delle restrizioni che hanno impedito gli eventi pubblici per la sensibilizzazione sul tema.