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STUDIO DI FATTIBILITA’ DI REGIME TRASFUSIONALE RESTRITTIVO NEI PAZIENTI ONCOEMATOLOGICI

 
Numerosi studi clinici randomizzati hanno dimostrato buoni margini di sicurezza nell’adozione di un regime trasfusionale restrittivo vs un regime trasfusionale liberale di concentrati eritrocitari in diverse tipologie di pazienti (ad esempio pazienti chirurgici, pazienti con problematiche cardiache, gastrointestinali, settiche). Tuttavia, pochi dati sono disponibili circa l’impiego di soglie trasfusionali più restrittive nei pazienti onco-ematologici.
 
I risultati di uno studio pilota di fattibilità, presentati al 57esimo Annual Meeting & Exposition dell’American Society of Hematology (ASH), di Orlando (Florida, USA)  suggeriscono che soglie di emoglobina più basse possono essere adottate nei pazienti onco-ematologici.
 
Nel lavoro presentato da DeZern AE e colleghi, sono stati arruolati 90 pazienti adulti affetti da leucemia acuta (mieloide e linfoide). I pazienti sono stati randomizzati per un regime trasfusionale restrittivo (Hb ≤ 7 g/dL) vs un regime trasfusionale liberale (Hb ≤ 8 g/dL) e osservando l’outcome per 60 giorni. I risultati, mostrano che, sebbene i pazienti nel braccio liberale abbiano ricevuto un maggior numero mediano di trasfusioni di globuli rossi, la durata della degenza ospedaliera, la fatica percepita, e gli eventi emorragici a maggiore grado di severità sono risultati sovrapponibili in entrambi i gruppi. Inoltre, nessun decesso è attribuibile alle soglie trasfusionali prescelte.
 
A prescindere dai dati finora presentati e dal numero di pazienti arruolati, la valenza di questo studio pilota risiede nell’indicazione che offre circa l’opportunità e la fattibilità di uno studio più ampio ed articolato, utile per confermare la sicurezza di un regime trasfusionale restrittivo anche nei pazienti affetti da malattie oncoematologiche  acute.
 
 
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