05/08/2020 – La Commissione europea ha invitato oltre 200 servizi per la raccolta del sangue in tutta l’Unione a richiedere finanziamenti per l’acquisto di attrezzature per la plasmaferesi. L’obiettivo di questa azione è sostenere il trattamento dei nuovi pazienti affetti dal Covid-19 che lottano contro la malattia, aumentando la capacità dell’UE di raccogliere plasma da convalescenti. L’azione rientra nello Emergency Support Instrument (ESI), lo strumento approntato dall’Unione per aiutare gli Stati membri ad affrontare l’emergenza legata al Sars-Cov-2 e prevede la concessione di sovvenzioni ai servizi pubblici e alle Ong che effettuano la raccolta di sangue, autorizzati a raccogliere plasma.
 
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Il plasma da convalescenti potrebbe essere un trattamento promettente per la Covid-19. Grazie ai finanziamenti messi a disposizione oggi, possiamo compiere un ulteriore passo avanti nella raccolta di plasma; invito dunque tutte le parti interessate ad avvalersene. Continueremo ad esaminare tutte le opzioni possibili per sostenere lo sviluppo di trattamenti sicuri ed efficaci contro la Covid-19, che siano accessibili e possano fornire protezione a tutti i cittadini. Questo continuerà ad essere il nostro obiettivo principale nelle settimane e nei mesi futuri.”
 
La terapia consiste nella trasfusione di plasma da convalescenti a pazienti malati per aumentare la loro immunità e la loro capacità di combattere la malattia. La trasfusione di plasma è impiegata anche per purificare anticorpi per la produzione di uno specifico medicinale contro la Covid-19 (immunoglobulina) come alternativa a breve termine ai vaccini. Il prodotto è iniettato a titolo profilattico ai pazienti, alle persone vulnerabili e agli operatori sanitari, oppure come trattamento. L’efficacia di tali trattamenti è oggetto di ricerca a livello mondiale, anche di un progetto di ricerca dell’UE finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 e di cui fa parte anche il Centro Nazionale Sangue. I risultati preliminari sono promettenti, mentre quelli delle sperimentazioni cliniche complete saranno presto disponibili. Questi trattamenti si basano sulla raccolta di vasti quantitativi di plasma da convalescenti donato da pazienti guariti.
 
Attualmente il 75% circa del plasma raccolto dai servizi pubblici di raccolta del sangue e dalla Croce Rossa proviene da donazioni di sangue intero, dal quale è poi separato il plasma. Questo sistema di raccolta è molto meno efficiente della plasmaferesi, un processo in cui il plasma è prelevato dal donatore mentre gli altri componenti del sangue gli sono restituiti. Con la plasmaferesi un prelievo di sangue consente di ottenere dai donatori volumi di plasma più elevati; inoltre la donazione di plasma può essere effettuata ogni due settimane, mentre quella di sangue intero ogni tre-quattro mesi. I “superdonatori“, donatori con un plasma particolarmente ricco di anticorpi, possono inoltre effettuare molte donazioni nell’arco di alcuni mesi.
 
L’invito è valido un mese e la sua dotazione ammonta a 40 milioni di euro finanziati attraverso l’ESI. Le sovvenzioni saranno assegnate a seconda delle necessità espresse dai servizi di raccolta del sangue degli Stati membri. Il finanziamento sosterrà sia l’acquisto di apparecchi per la plasmaferesi e le relative attrezzature, quali kit per la raccolta e apparecchiature per lo stoccaggio, come pure la stesura di programmi operativi.