​Il mondo è in stato di allerta per l’epidemia di Ebola. In allegato la circolare emanata dal CNS: Rischio di trasmissione Ebola mediante donazione di sangue ed emocomponenti ed il Technical Report dell’ ECDC aggiornato al 6 ottobre 2014.

Sul sito dell’European Center for Disease and Control (ECDC) sono presenti aggiornamenti sull’epidemia in corso.
 
Il Ministero della Salute italiano ha dato già da alcune disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali (porti e aeroporti presidiati dagli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera – USMAF) e fornisce costantemente aggiornamenti sull’evoluzione della situazione attraverso comunicati inviati alle  Regioni  e ad altre amministrazioni interessate (tutti disponibili on line al link eventi epidemici all’estero:
 
La trasmissione dell’infezione da virus Ebola avviene tramite il contatto diretto con fluidi biologici (sangue, secrezioni, organi ed altri liquidi) di soggetti deceduti o di persone e animali viventi o attraverso utensili e strumenti contaminati da questi fluidi, ma si può contrarre anche attraverso contatti sessuali con persone guarite dall’infezione, fino a un periodo massimo di 7 settimane. Il rischio maggiore, nei paesi affetti, si concentra all’interno di presidi sanitari a carico degli operatori sanitari stessi se presso queste strutture non sono adottate le opportune misure di contenimento dell’infezione, in particolare quelle legate all’igiene e all’isolamento dei malati.
 
“Il virus non è in grado di trasmettersi in altro modo se non attraverso i fluidi corporei. – ha dichiarato Giovanni Rezza, Direttore del Dipartimento malattie infettive dell’ISS – L’ipotesi del cambiamento nelle modalità di trasmissione non ha per ora nessun fondamento in quanto in epoca contemporanea non sono stati descritti in natura esempi di altre malattie virali che abbiano shiftato da una modalità di trasmissione all’altra, ad esempio da fluidi organici a vie respiratorie.” 
 
In relazione alla prevenzione della trasmissione dell’infezione attraverso sangue ed emocomponenti, raccolti da viaggiatori di ritorno dalle aree a rischio, che non manifestino ancora i primi sintomi dell’infezione (comparsa improvvisa di febbre, intensa debolezza, dolori muscolari, mal di testa e mal di gola), si precisa che i paesi interessati dall’epidemia di Ebola (West Africa) sono considerati endemici per malattie tropicali (tra cui la malaria). Di conseguenza, per i candidati donatori, che riferiscono alla raccolta delle informazioni sanitarie pre-donazione di aver soggiornato in questi paesi, è prevista una sospensione temporanea dalla donazione di sangue ed emocomponenti per un periodo di 3 mesi dal rientro in applicazione delle disposizioni di legge (Decreto Ministeriale 3 marzo 2005 link) . Tale periodo rappresenta un’adeguata misura di prevenzione del rischio di raccogliere una donazione da un soggetto viremico asintomatico per il virus Ebola, la cui infezione presenta una fase di incubazione massima di 25 giorni.