La procedura di legatura del cordone ombelicale dopo la nascita, definita clampaggio, è cambiata nel corso del tempo. Sono cambiate le linee di condotta che stabiliscono il momento in cui eseguire il clampaggio, che può essere eseguito:  entro 60 sec. dalla nascita (clampaggio precoce) oppure ≥ 120/180 sec. dopo la nascita quando il cordone cessa di pulsare (clampaggio tardivo). La tempistica di clampaggio non è però definita da tutti gli autori allo stesso modo: alcuni considerano precoce un clampaggio eseguito entro 10-30 secondi, tardivo dopo 60 secondi dal parto. Questo rende difficile confrontare i risultati di studi clinici differenti. In passato il cordone ombelicale veniva di solito legato poco dopo la nascita. Era d’uso eseguire il clampaggio  nei  primi 30 sec. a prescindere dalla cessazione della pulsazione del cordone, considerando questa modalità protettiva rispetto al rischio di eccessivo passaggio del sangue dalla madre al feto, con sovraccarico e conseguente affaticamento respiratorio del neonato ed eccessiva perdita ematica materna. Vantaggi oggi attribuiti al clampaggio tardivo sono il rispetto dell’adattamento fisiologico ed un minor rischio di sviluppare anemia del neonato ed emorragia intraventricolare. Questi vantaggi sarebbero maggiori per i neonati prematuri, in quelli con basso peso alla nascita e quelli con mamme già carenti di ferro in gravidanza.

 
La Cochrane Library ha pubblicato due revisioni sistematiche della letteratura scientifica nel 2012 e nel 2013.
 
Nel 2012 [Rabe H, Diaz-Rossello JL, Duley L, Dowswell T. Effect of timing of umbilical cord clamping and other strategies to influence placental transfusion at preterm birth on maternal and infant outcomes. Cochrane Database Syst Rev (8) (2012).], sono stati valutati 15 studi per un totale di 738 neonati prematuri, con conclusioni non definitive. Non ci sono, secondo gli Autori, prove sufficienti per trarre conclusioni certe circa gli effetti dei due tipi di clampaggio nei neonati pretermine rispetto a mortalità, disabilità neurosensoriali nei primi 2-3 anni di vita, emorragia intraventricolare. Il  clampaggio  tardivo nei neonati pretermine sembrerebbe poter essere utile per ridurre il rischio di emorragia intraventricolare e di effettuare trasfusioni per anemia ed enterocolite necrotizzante. I risultati devono essere interpretati con cautela. Per i neonati pretermine il problema del clampaggio in funzione della donazione di sangue cordonale non si pone, essendo il parto pretermine escluso dalla possibilità di raccogliere il sangue cordonale.
Nel 2013 [McDonald SJ, Middleton P, Dowswell T, Morris PS. Effect of timing of umbilical cord clamping of term infants on maternal and neonatal outcomes. Cochrane Database of Systematic Reviews 2013, Issue 7. Art. No.: CD004074. DOI: 10.1002/14651858.CD004074.pub3.] è stata pubblicato una revisione sistematica della letteratura scientifica sul tema del clampaggio, che ha considerato e valutato 15 studi (per un totale di 3911 coppie di madri e neonati a termine) effettuati in diversi Paesi. Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative rispetto all’insorgenza di emorragie materne post-partum. Valori di emoglobina materna nei giorni successivi al parto non erano significativamente diversi tra le donne nei due gruppi (clampaggio precoce vs clampaggio tardivo). Non è stata rilevata differenza significativa tra clampaggio precoce vs clampaggio tardivo per quanto concerne la mortalità neonatale e la morbilità neonatale per la maggior parte delle cause. E’ dichiarato dagli studi un incremento del peso alla nascita (101 g aumento medio) nel gruppo del clampaggio ritardato rispetto a quello del clampaggio precoce. Per un minor numero di bambini del gruppo del clampaggio precoce si è resa necessaria fototerapia per l’ittero neonatale rispetto al gruppo del clampaggio tardivo. La concentrazione di emoglobina nei neonati (valutata a 24 e 48 ore) è risultata maggiore nel gruppo del clampaggio tardivo, i depositi di ferro erano migliori nei bambini del clampaggio tardivo, che avevano minore probabilità di sviluppare un deficit di ferro da tre a sei mesi di vita. Nell’unico studio che ha indagato lo sviluppo neurologico, non è stata osservata nessuna differenza tra i due gruppi a quattro mesi di vita. Nel 2014, ulteriori studi clinici hanno portato nuovi spunti di discussione o dato conferma di quanto riscontrato in precedenza. Di seguito gli studi più recenti:

Il clampaggio del cordone a 60 sec. dalla nascita rappresenta la modalità raccomandata in caso di raccolta del sangue cordonale a scopo di conservazione presso le Banche italiane, per favorire la raccolta di unità cordonali conformi agli standard richiesti per il trapianto, senza esporre ad alcun rischio i neonati. Questa modalità è stata condivisa con la Società Italiana di Neonatologia, in un tavolo tecnico del 2011, per rassicurare le coppie invitate a donare il sangue cordonale del proprio figlio. Tuttavia ,a distanza di 4 anni, le Società Scientifiche coinvolte nel settore (Società Italiana di Neonatologia, Società Italiana di Pediatria, Federazione Nazionale Collegio Ostetriche), gli Enti di coordinamento della Rete Banche (CNS) e della Rete Trapianti (CNT), sono state invitate dall’Associazione Donatrici Sangue del Cordone Ombelicale (ADISCO) a costituire una commissione di esperti per acquisire informazioni utili ad elaborare un Position Statment sul tema, al fine di chiarire i dubbi che possono essere sorti in questo lasso di tempo e che scoraggiano talvolta il consenso  alla donazione.