La Chikungunya (CHIKV) è una malattia di origine virale, causata da un virus che appartiene alla famiglia delle Togaviridae (Arbovirus), del genere degli Alphavirus.

Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si possono manifestare sintomi simili a quelli dell’influenza, con febbre alta, brividi, nausea, vomito, cefalea e soprattutto importanti dolori articolari (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), a causa dei quali i pazienti tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni che consentano di limitare il dolore.

Il quadro è accompagnato, in alcuni casi, da manifestazioni cutanee maculopapulari pruriginose, che talora possono assumere caratteristiche di tipo emorragico benigno (petecchie, ecchimosi, epistassi, gengivorragie). Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, anche se i dolori articolari possono persistere anche per molti mesi.

Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.

Aggiornamento 16 marzo 2023
La Pan American Health Organization (PAHO) e la World Health Organization (WHO) hanno diramato un alert a seguito di un insolito e repentino incremento dei casi umani di infezione da Chikungunya virus nel Sud del continente americano (ArgentinaBoliviaBrasileParaguay; questi ultimi due registrano tassi di incidenza più elevati), con un aumento delle positività e dei decessi superiore agli anni precedenti ed un’espansione dell’incidenza oltre le aree storiche di trasmissione segnalate dal 2014.

In considerazione della situazione epidemiologica, al fine di ridurre l’impatto di questa e di altre arbovirosi, PAHO e WHO hanno esortato gli Stati membri a continuare arafforzare la sorveglianza, il triage, la diagnosi e il trattamento tempestivo e appropriato dei casi di Chikungunya e di altre arbovirosi, intensificare le azioni di prevenzione e controllo dei vettori, nonché la preparazione dei servizi sanitari per facilitare l’accesso ai pazienti con queste malattie.

Considerato che il virus Chikungunya non è attualmente endemico nell’Europa continentalema la vigilanza deve essere mantenuta, poiché il rischio di focolai di febbre Chikungunya è sicuramente presente nelle regioni con popolazioni ben consolidate di Aedes albopictus e/o Aedes aegypti, la presenza del vettore e l’introduzione del virus sono condizioni necessarie per avere una trasmissione locale, il rischio di importazione di zanzare infette sembra insignificante rispetto al rischio di infezione legato ai viaggi in aree endemiche, si raccomanda di:

  • rafforzare l’anamnesi per viaggi in aree tropicali, in linea con i disposti normativi vigenti;
  • prestare attenzione all’anamnesi per febbri o sintomatologie compatibili con infezione da Chikungunya virus.


Il Centro nazionale aggiornerà le presenti indicazioni in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica nazionale e internazionale.

Circolari:
Circolare CNS del 16 marzo 2023 e allegato
Circolare CNT del 22 marzo 2023

Per maggiori informazioni:
Ministero della Salute – Malattie trasmesse da vettori
ISS – Portale EpiCentro
WHO – Fact Sheets: Chikungunya
CDC – Chikungunya

In Italia, la diffusione di questo virus è monitorata da programmi specifici, come indicato dal “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025” (Rep. Atti n. 1/CSR del 15 gennaio 2020).