Aggiornate le indicazioni terapeutiche per l’utilizzo degl EuNT

Il Centro nazionale sangue coordina dal 2016 un gruppo tecnico multidisciplinare, che ha l’obiettivo di fornire e aggiornare in maniera regolare, la lista delle indicazioni terapeutiche sull’utilizzo appropriato degli emocomponenti per uso non trasfusionale (EuNT), sulla base delle evidenze consolidate rese disponibili dalla letteratura scientifica nei diversi ambiti di attività clinica, medica e chirurgica.

Il gruppo, vede nella sua composizione, oltre allo stesso CNS, i rappresentanti delle Strutture Regionali di Coordinamento per le attività trasfusionali, i rappresentanti della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia – SIMTI, della Società italiana di Emaferesi e Manipolazione cellulare – SIdEM, della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica – SICPRE, della Società italiana di ortopedia e traumatologia – SIOT, della Academy of Non Transfusion Hemo-Components – ANTHEC, della World Union of Wound Healing Societies – WUWHS, ed è stato successivamente aperto alla partecipazione di rappresentanti della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica – SIMCRI.

La lista delle indicazioni terapeutiche sull’utilizzo appropriato degli EuNT, è ora raccolta in un Documento Tecnico appositamente redatto e aggiornato a giugno 2021 (english version) e riporta per ognuna di queste, il grado di appropriatezza clinica ovvero la misura dell’adeguatezza dell’impiego degli EuNT in relazione al contesto clinico e assistenziale in cui si colloca, ai criteri di efficacia, sicurezza ed efficienza, e sulla base delle evidenze scientifiche a supporto.

Frutto di un lavoro condiviso, il Documento sarà periodicamente aggiornato ed integrato con l’auspicio che, attraverso la stretta collaborazione tra i servizi trasfusionali e le strutture sanitarie e con il fattivo supporto delle società scientifiche coinvolte, siano promossi e realizzati studi clinici adeguati a produrre evidenze scientifiche consolidate e siano condotti studi clinici randomizzati e a basso grado di risk bias.