Preparazione degli emocomponenti e danno cellulare
Uno studio condotto da scienziati del Blood Systems Research Institute (San Francisco, California, USA) e del Canadian Blood Services Centre for Innovation lab (Edmonton, Alberta, Canada) riporta per la prima volta una correlazione specifica tra tecniche di produzione degli emocomponenti e danno cellulare.

 
Analizzando unità di sangue prodotte utilizzando nove differenti metodi, gli scienziati hanno osservato significative differenze nell’entità del danno cellulare riportato. I risultati sono stati pubblicati nella versione on line di Vox Sanguinis. 
 
“Sulla base di precedenti lavori – ha dichiarato Sonia Bakkour, ricercatore a capo del progetto – sappiamo che i globuli rossi possono subire differenti gradi di danneggiamento a seconda dei metodi di produzione. Ci siamo chiesti allora se fosse possibile rilevare i profili molecolari associati al danno degli emocomponenti. Il nostro studio mostra per la prima volta che specifici pattern molecolari sono presenti e che il livello e la configurazione di questi sono differenti a seconda delle specifiche tecniche di preparazione e dei materiali utilizzati per raccogliere o preparare gli emocomponenti”.
 
“Resta ancora da chiarire – prosegue Bakkour – in che modo questi specifici pattern mitocondriali siano collegati alle reazione avverse che si possono verificare nei pazienti a seguito di trasfusioni. Ma lo studio potrebbe rappresentare una prima indicazione del fatto che eventuali danni cellulari degli emocomponenti siano correlati non alla quantità di tempo i cui le unità di sangue vengono conservate prima della trasfusione, ma piuttosto agli specifici  metodi di raccolta e produzione”.